Mare Fecunditatis Ovvero il deserto esistenziale

Tina Salipante

“Sono tornato là,
Dove non ero mai stato.
Nulla, da come non fu, è mutato.”
Giorgio Caproni

Nella vastità insondabile della Camargue si cela un luogo che sfida le convenzioni dell’esistenza e si fa culla dei pensieri più̀ profondi. La Camargue è un luogo dell’anima: il Mare Fecunditatis. Un nome che sembra paradossale per un mare lunare privo d’acqua ma che in qualche modo incarna l’essenza di un deserto esistenziale. Qui, dove il deserto esistenziale si intreccia con il cuore della natura, si snodano racconti di emozioni mute, un balletto di vita e morte che danza sul filo sottile della comprensione umana. L’anima inquieta è risucchiata in questo paesaggio senza tempo. È un’anima che porta con sé il peso di domande senza risposta, il bisogno di scavare oltre la superfice delle cose e di cercar un significato più profondo dell’esistenza. Vita-morte, come due facce della stessa medaglia, sembrano danzare tra le dune e la fragilità dell’esistenza si fa sentire ad ogni passo, ad ogni impronta, come se il tempo stesso volesse lasciare una traccia di sé. Si dissolvono i contorni della vita e persistono, distratti, i residui della memoria nei lacerti della creazione umana. Impartire bordi alle cose, soffrirne il peso per poi arrendersi alla cieca trasformazione: fremiti del nulla nella vastità dello spirito…ed è in questa marea dell’anima che la morte mi par esser sempre più sorella della vita in quanto legame indissolubile che dà il senso profondo all’esperienza umana. È così che nella Camargue, tra dune e cielo, saline e lagune, tra le tracce dell’esistenza e la vastità dello spirito, apprendo che la ricerca del significato, del senso delle cose, non è una linea retta, ma un percorso tortuoso e misterioso e che la vera essenza dell’esistenza risiede nell’accettazione del flusso naturale delle cose, nell’abbraccio della imperitura trasformazione.

Bio 
Nasco e vivo a Gaeta. Le mie origini hanno certamente influito sulla mia  formazione culturale facendomi orientare verso la scelta di studi storico-umanistici, in particolare verso lo studio dell’archeologia che, trasformatosi in lavoro sul campo, mi ha successivamente accompagnata nella conoscenza di culture e luoghi lontani sia nello spazio (Egitto, Cina, Americhe etc.) che nel tempo (culture preistoriche e storiche) consentendomi di leggere i contesti in una sorta di continuità temporale e di scattare mentalmente fotografie della vita che vi ebbe luogo. Oggi ho scelto la fotografia quale mio personale medium per comunicare il mio universo fatto di profonde e intime interconnessioni con il mondo che ci circonda. La mia ricerca è volta a catturare quelle trame che resistono alla macchinazione del moderno e che ci conducono verso un contatto con un Sé-Altro. Una ricerca, questa, protesa a disvelare una realtà possibile, utilizzando un linguaggio fotografico a volte a colori, spesso desaturati, altre in B&N dall’atmosfera rarefatta. Una scelta animata dal desiderio di far coesistere più mondi che si sfiorano l’un l’altro attraverso le loro interfacce smaterializzate.
Esperienze: Mostra fotografica collettiva “Fall Show 2022” Fondo Malerba per la fotografia, Milano
Mostra fotografica collettiva “Freedom” 2022 Venice Photo Lab, Venezia
Castiglion Fiorentino Photofest 2023
Publication: Catalogo mostra “La fotografia è donna” 2022
“Fotografia Transfigurativa “ Vol 2 ,2023 By GT Art Agency Milan
Catologo mostra “Castiglion Fiorentino PhotoFest 2023”

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