Impossible places

Giorgia Bisanti

La fotografia ci permette di creare immagini che non esistono in natura o che non sono visibili all’occhio umano. Questa possibilità ci permette di andare oltre la superficie della riproduzione e arrivare alla complessità della rappresentazione di un’idea. Impossible places è la creazione di una nuova realtà, ma è anche una ricerca sulla memoria, sulla rielaborazione dei ricordi. Tutti i collage sono realizzati dalla scansione di materiali cartacei quali cartoline, brochure, biglietti d’ingresso di luoghi visitati dall’artista. Poi il collage è realizzato tramite un programma di editing e in seguito stampato e fotografato con una fotocamera analogica. Questi fotomontaggi hanno una doppia valenza: rappresentano un’immagine illusoria, divertente e intrigante per lo spettatore, e sono allo stesso tempo la rielaborazione del passato e dell’esperienza vissuta dall’artista; una sorta di “Madeleine de Proust”, dei luoghi impossibili, ma anche possibili, frutto di una memoria involontaria e della propria immaginazione.

Bio
Nasce a Napoli nel 1994. In questo momento sta portando a termine il biennio specialistico di fotografia all’Accademia di Belle Arti a Napoli. La sua ricerca artistica spazia tra i temi della memoria personale e collettiva, la percezione, il rapporto tra l’uomo e il paesaggio. Nella sua visione, la fotografia è un linguaggio che non è mai realistico e oggettivo, ma un mezzo per arrivare a una verità che si trova all’interno di noi stessi. Nel 2017 fa parte della mostra collettiva Moments of Coloralla Blank Wall Gallery di Atene. Nel 2018 la sua prima mostra personale con il progetto Impossible Places ad Area 35 mm. L’anno successivo è parte della mostra collettiva Vesuvio. La nuova Alba, esposta al MAV di Ercolano, coordinata dal docente di fotografia Fabio Donato. Ancora nel 2019, fa parte degli artisti selezionati per il festival di arte contemporanea Survival presso il CAM di Casoria diretto da Antonio Manfredi.

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