Building games

Anastasia Monacelli

Ho iniziato questo progetto come una sorta di diario fotografico personale e individuale, prendendo ispirazione dall’Arte terapia, una disciplina che utilizza l’espressione artistica come mezzo terapeutico.
Un modo per esteriorizzare soggetti interni tramite la fotografia, interiorizzatrice di soggetti esterni. Partendo da una ricerca personale e individuale dei miei spazzi intimi, poco dopo i primi scatti ho iniziato un percorso terapeutico seguita da un professionista.
Il risultato iniziale mi ha portato a un profondo distacco da me e dalla fotografia, protrattosi fino a quando ho trovato in queste casuali costruzioni d’immagini un personale gioco d’indagine, racconto e sfogo.

Bio
Nata a Gubbio ho intrapreso inizialmente studi scientifici alla scuola superiore proseguiti poi all’Aquila con l’iscrizione alla triennale in Biotecnologie che ho deciso poco dopo di interrompere. ~Ho quindi iniziato a ricercare qualcosa che mi piacesse e mi permettesse di esprimere la mia personalità ed ho deciso così di approfondire un hobby che avevo, la fotografia.
Dopo un breve corso a Gubbio mi sono iscritta alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze al corso fotografico, alla quale mi sono laureata l’anno scorso, per portare il mio hobby a un livello professionale. Mi sono così appassionata al genere della fotografia allestita, che utilizzo molto nei miei progetti personali, nel quale cerco di creare spesso un’aurea perturbante adatta secondo me a soffermarsi a pensare a quello che si sta vedendo.
Prendo molta ispirazione da altre forme artistiche, da libri, musica e cinema.

 

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