I_mago Maradona

Antonella Cappuccio

“Sai cosa significa quando una squadra del Sud segna sei goal all’avvocato Agnelli?” è la domanda che Maradona pone a Emir Kusturica nel celebre film documentario a lui dedicato. Significa che a distanza di quasi un trentennio dall’ultima stagione a Napoli, l’immagine del pibe de oro è ancora viva, presente, soprattutto nella parte più antica e popolare della città che l’ha consacrato profeta di se stesso: “Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono com’ero io a Buenos Aires”, dichiarò Maradona il 5 luglio del 1984 nel corso della presentazione ufficiale allo stadio San Paolo. I_mago Maradona ambisce a essere il racconto fotografico di un legame che nonostante tutto non si è mai spezzato. Maradona non c’è più ma ne sopravvive l’immagine (dal latino imago, termine che Jung ha utilizzato per indicare un’immagine materna, paterna, fraterna, amata nell’infanzia) perché in quell’immagine si è identificata e cristallizzato il sogno e al tempo stesso il riscatto non soltanto di una squadra del Sud ma di un’intera città.

Bio
Antonella Cappuccio è nata ad Avellino nel 1980. Si è laureata a Napoli con una tesi in Storia della critica d’arte e ha conseguito a Milano il Diploma di Specializzazione in Storia dell’arte medievale e moderna. Nel 2013 si è abilitata all’insegnamento della Storia dell’arte nelle Scuole secondarie di secondo grado e dal 2018 è docente di ruolo. Nel 2017 ha realizzato con Filippo Cristallo il progetto fotografico Memorie di palazzo esposto nell’ambito del Festival Fotografia Europea di Reggio Emilia, al Museo Antropologico Visivo di Lacedonia e nel 2018 al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli).

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