La presenza acuta dell'assenza

Romina Zanon

Lei aspetta, sola.
Un chiuso silenzio che non cede.
Lei trema, sola.
Maria ha perso l’amata sorella sul finire dell’estate, quando le foglie iniziano a rinsecchirsi e le nuvole ad addensarsi in cielo. Simili nel corpo e nell’animo, hanno condiviso tutto giorno, notti, risvegli. Non è semplice dolore ciò che lei ora sopporta, ma una sorta di nausea malvagia, un malessere fisico, un’amputazione: qualcosa che si traduce in un denso vuoto dai confini non definibili. Un’angosciosa assenza che, nel suo perdurare, acquista le forme di una più acuta presenza. Solo l’insistente preghiera riesce, di tanto in tanto, a coprire d’ombra il morso aguzzino del dolore che feroce e assillante la insegue e le gravita attorno; solo la fede profonda riesce a far assumere al vuoto, all’assenza e al tormento, il colore dell’attesa. L’attesa di un ritorno, o di un sonno profondo che non possa avere termine che nel giorno del ricongiungimento, oppure ancora, l’attesa di qualcosa in grado di consumare l’angoscia e colmare il vuoto dell’assenza. Solamente lo scorrere lento delle notti e dei giorni le permetterà di liberarsi di quel tarlo morboso e trovare un fine a quell’attesa.
E fu di nuovo giorno.
Un aperto silenzio, un dolce tacere.

Bio
Artista visiva, da anni utilizza la fotografia, il video e il disegno per realizzare progetti artistici e di comunicazione.
Ha all’attivo varie pubblicazioni di carattere artistico. I suoi progetti fotografici e video hanno ottenuto vari riconoscimenti e hanno preso parte a numerosi festival, mostre collettive e personali di respiro nazionale e internazionale: Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, TIMELINE International Film Festival di Milano, OnArt Gallery di Firenze, Nucleika gallery di Catania, Galleria d’arte moderna Fogolino di Trento, Centro Culturale Italiano di Cluj Napoca (RO), Villa Belvedere (Acireale), Dorfkirche di St. Moritz, Pala Arrex di Jesolo, Collettivo 42 (Viterbo) etc.

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