Inside a shed (dentro a una capanna)

Agata Katia Lo Coco

2017.
A dicembre, ho fatto una serie di fotografie a un giovane migrante, in un terreno a Campobello di Mazara (tp), nel sud della Sicilia. Bakary viene dal Gambia, è uno dei tanti lavoratori stagionali, aspiranti contadini che si accampano come lui a contrada Erbe Bianche. Ogni anno, da fine settembre a dicembre, centinaia di migranti sono tentati dalla richiesta di manodopera per la raccolta delle olive locali, prodotte in grande quantità. L’ho incontrato per documentare la sua condizione di vita al campo, insieme agli altri giovani. Bacary mi accoglie nella capanna, dove vive da solo, dopo che altri sono andati via, in un riciclo umano in divenire. Ogni giorno aspetta di essere contattato dal contadino locale per lavorare, ma non tutti i giorni sono così. A volte piove e si resta fermi, nel fango ad aspettare un giorno migliore. E’ un mondo freddo, precario, di solitudine e d’isolamento. Egli vive al campo dell’invisibile ancora per due settimane, dopo andrà via.

 

Bio
Agata Katia Lo Coco, nasce a Palermo, si laurea con una tesi in cinema su Almodòvar, al DAMS. Fotografa dal quando aveva dieci anni. Vive in movimento. Si dedica a reportage sociali. La sua formazione multiculturale è rilevante nel definire la sua identità fotografica. L’aver vissuto a Barcellona si ripercuote nelle sue fotografie per il linguaggio estetico minimalista, giocando con la geometria delle ombre, la luce, i materiali. Agata usa la tecnica di desaturazione del colore e chiarezza.

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