Dissociazione

Alessandro Comandini

Il primo conflitto è, inevitabilmente, con noi stessi.
Chi siamo, chi scegliamo di essere, chi vorremmo essere genera un conflitto interiore. Nell’era dei social, ci specchiamo negli schermi dei nostri dispositivi elettronici, specchi virtuali che riflettono la nostra immagine, amplificandola esponenzialmente. Una sovra-esposizione che ci impone modelli e performance inarrivabili, ad un prezzo impossibile da pagare, nella vita privata come nella vita lavorativa. Un conflitto interiore che alimenta la dissociazione, l’insoddisfazione l’ansia ed un profondo senso di inadeguatezza. Questo continuo dialogo silenzioso con il nostro self ci porta, paradossalmente, ad allontanarci dalla nostra essenza, a duplicarci, a rifletterci nell’altro: quello che non siamo, ma che vorremmo essere.

Bio 
La fotografia, nei suoi lavori, si declina come uno strumento narrativo e di introspezione, nella consapevolezza di quanto sia oggi importante la nostra (auto)rappresentazione. Il racconto, la narrazione per immagini, sono una costante nei suoi progetti, nei quali spesso compare come protagonista di storie surreali. L’identità̀, il tempo, la trasformazione della percezione di sé sono al centro della sua ricerca fotografica. La sua formazione professionale (è un medico ricercatore), abbinata alla passione per la fotografia, lo ha portato ad approfondire queste tematiche in chiave scientifica, utilizzando le ricerche nell’ambito della neuro estetica per approfondire i processi alla base della creazione artistica.

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