I miei primi 40 anni

Silvia Stival

Arrivano così, senza rendersi conto, i 40 anni. A un tratto ti fermi a ragionare sulla strada percorsa, sui traguardi raggiunti e su quelli che  ti eri prefigurato, che  a oggi sono ancora lontani. Ti consoli con un “ç’est la vie”, ma non è proprio così. Come uno schiaffo, arriva il Bianconiglio che con la sua fretta e agitazione e il suo orologio (biologico) in mano ti ricorda: «è tardi». Perché il tempo cammina, corre, non lascia scampo. Cerchi di fermarlo, per rimanere ancora un po’ sdraiata in quel giardino. Ma lui non vuole sentir ragione, un passo dopo l’altro prosegue il suo/mio, percorso. Allora, come Alice, ti alzi e decidi di inseguirlo.  Ti rimetti in gioco: avere quarant’anni è un dono,  è avere l’oro in mano se nel cammino percorso hai protetto la spensieratezza della ragazzina che eri e hai consolidato la donna che sei oggi. Non so cosa mi aspetta, ma ho voglia di riprendere a camminare, con più consapevolezza, ma sempre nel mio Paese delle Meraviglie.

Bio
Architetto, da subito ha potuto unire la sua formazione scolastica con la sua  passione per l’arte collaborando con aziende e studi che si occupano della progettazione e allestimento di spazi espositivi e museali. Una realtà che le ha sempre affascinato e  che rappresenta per lei una sfida per creare ed ideale  un supporto, una scenografia, un contest all’altezza  dell’oggetto d’arte da esporre. Cosa c’è di più bello che  “mettere  in scena l’arte”! Quindi lo studio della forma, del dettaglio tecnico  e dell’illuminazione assieme alla ricerca dei materiali sono per lei gli strumenti fondamentali per riuscire in questo obiettivo. Negli ultimi anni questa ricerca  l’ha ampliata al mondo della fotografia,  prima studiando ed imparando la tecnica, successivamente raccontando attraverso l’immagine.
Le piace  descriversi così:
Il dettaglio  tecnico è la mia esperienza
La creatività è un mio modo di essere
La fotografia, la mia passione e la mia ricerca

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