Goat’s year

Maruska Tonioni

Il capodanno cinese è un rito che si ripete ogni anno seguendo un calendario lunare. Dietro alla danza del drago lo spettatore vive una fascinazione di colori e presenze sottilmente eteree. Nient’altro che una rappresentazione della buona fortuna: giallo, rosso, rosa. L’aria è bianca, fumosa, e una piccola città può dare l’impressione di essere internazionale. Persi nella confusione si ritorna bambini, seguendo il leone, i ventagli e un pesce rosso. Per un giorno il rito maschera lo stridere della convivenza, la festa impone allegria: istantanee di una finzione gioiosa. L’altro tra noi si veste con costumi usati, stereotipi riconoscibili, diviene per un attimo folklore, e dunque rassicurante. Le bacche di biancospino caramellate sono una delizia.

Bio
Quarantaquattro anni, impiegata. Vivo tra Pistoia e Prato, in provincia, potrebbe bastare. La provincia di una piccola città sviluppa deleteri istinti intimisti. Lo studio delle materie umanistiche mi accompagna in un percorso cognitivo sulla realtà che si rappresenta attorno a noi ogni giorno e sul caos emotivo che spesso mi caratterizza. Cerco attraverso la fotografia che pratico e studio da alcuni anni di definire e dare forma ai significati nascosti che alcuni luoghi e alcuni momenti dell’esistere mi trasmettono. Con scarso successo.

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