“Rinascite” Dittici 1,2 – 3,4 – 5,6

Giusi Bonomo

Queste immagini vedono la loro luce, paradossalmente, in un periodo buio e disarmante dal punto di vista della speranza. La costrizione degli spazi e la “clausura” dovuti all’isolamento a causa della pandemia, hanno portato a una maggiore consapevolezza di sé, del proprio corpo o essere, un’amplificazione del pensiero. Ho sentito molto il rapporto tra corpo e natura, sia pure nel breve spazio fisico a disposizione e il desiderio della rinascita è stato forte dentro di me. Le immagini della morte e le relative notizie sono state il pane quotidiano: la vita e la morte si nutrono di una danza continua, inevitabile. Ogni minuto del nostro tempo è carico della morte che sarà e per questo forte anche della vita e della luce che deve contenere.
Dittico 1,2:Fin dall’antichità, l’uomo ha attribuito una grande sacralità al teschio di alcuni animali. Il teschio, oltre a richiamare l’animale in sé, trasmette anche il messaggio potente del tempo che scorre e della Terra che tutto domina. “Come le ossa disseccate, molto spesso cominciamo in un deserto. Ci sentiamo deprivati di ogni privilegio, alienati. Gli antichi chiamavano il deserto il luogo della rivelazione divina. Un deserto è un luogo in cui la vita è molto condensata”(cit. Donne che corrono coi lupi).
Dittico 3,4: La profondità della superficie. La vita fatta di luce e ombra si allarga da tutte le parti nella sua ricerca d’infinito e crea un equivalente in natura. Tutto quello che accade agli esseri umani, avviene a un livello sottile, invisibile che si manifesta sulla pelle. Un isolamento dalla nostra normalità con tutte le sue relazioni, ma non un esilio da se stessi.
Dittico 5,6: Cercare la luce. Il desiderio di luce, di esserne toccati è stato forte. Mai, un’esperienza di privazione materiale è stata così forte da far sorgere un tale desiderio. Esistono diversi esempi a vari livelli che dimostrano la necessità fisiologica della luce. La fotosintesi clorofilliana non esisterebbe senza la possibilità di poter “catturare” la luce. E’ un fatto acquisito che le variazioni di luce possono alterare negativamente l’umore e le funzioni cognitive, etc. Nella mia ricerca di senso, in questo periodo di quarantena ho cercato la luce anche nella letteratura e nella poesia. Emblematiche sono state le parole di Sandro Penna:
“Le porte,
le porte del mondo son chiuse:
serrate alla pioggia,
serrate alla luce” (Sandro Penna, tutte le poesie)

Bio
Sono nata a Modica, città in cui vivo e lavoro. Dopo gli studi di giurisprudenza e il lavoro legale, mi dedico alla fotografia e al teatro, partecipando a vari corsi, seminari e laboratori concettuali. Nel 2015, come membro di un collettivo di fotografia e arte contemporanea, collaboro alla realizzazione del video “Si bruciano il polpaccio”presentato presso la John Cabot University di Roma, partecipando alla mostra fotografica presso il Fiorentini Art Studio di Roma. Il video sarà selezionato nel giugno 2015, per Trame. 5, Festival dei libri sulle mafie, diretto dal giornalista e scrittore Gaetano Savatteri. Un lavoro fotografico dal titolo “Persona”sull’Identità nel contemporaneo viene esposto nell’ambito del Sifest off 2018, a settembre 2018 a Savignano sul Rubicone.
Marzo 2019: il lavoro fotografico Istanbul viene esposto aVercelli nell’ambito del Festival di fotografia “Letterature Urbane 5.0”, con il patrocinio dell’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro;
Marzo-Aprile 2019: alcuni lavori fotografici sono selezionati per la promozione e la brochure dell’evento PAROLES D’HISTOIRES, Festival su cinema, spettacolo e documentari che ha luogo a Lione (Francia).
Marzo-Aprile 2019: contributo fotografico per la brochure di promozione e divulgazione del festival PAROLES D’HISTOIRES, Festival a Lione (Francia).
Aprile-Maggio 2019: mostra collettiva Letterature urbane 5.0.1, Padiglione Ex18 Vercelli, con il patrocinio della Fondazione AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e con il patrocinio della regione Piemonte e dalla Regione Val d’Aosta.
Novembre 2019: partecipazione con il lavoro Istanbulal festival di fotografia Letterature Urbane 5.0.1, con il patrocinio dell’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
Marzo 2020: un’opera fotografica della serie “Der zoo”è selezionata da Balloon Project artper un progetto editoriale post quarantena.
Aprile 2020: selezione di un lavoro di fotografia Senza titolo, 2020da Italy Photo Award, Premio Valorizzazione della cultura fotografica
Giugno 2020: Special mentionriconosciuto da Urbanautica a un portfolio fotografico presentato per la call for artists “Desire” nell’ambito del Ragusa Foto festival.
Attualmente collaboro alla redazione di articoli su teatro, mostre e altri eventi per il blog Modulazioni temporali.

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