Ho incontrato Padre Pio

David Benedetti

Ho incontrato Padre Pio nelle mie derive urbane ed extraurbane; o meglio ho incontrato la sua rappresentazione, la sua apparizione meccanica. Un incontro ripetuto negli anni di un’icona pop di quello che è stato ed è per molti un Santo, vera ancora di fede nella disperazione quotidiana. L’ho incontrato in tante situazioni: in strada, nei giardini privati, in un vicolo, nella bottega di una sarta calzolaia, in edicole paesane, in giardini pubblici, nel bosco quasi fosse un dio Pan, al supermercato. Come a fare da monito alle tante storie di dolore, di riscatto, di protezione, di devozione e di disperazione, di fede nei poteri taumaturgici di una icona dallo sguardo non proprio estatico e nemmeno troppo benevolo. Le sculture, le immagini i manifesti di Padre Pio hanno una forza paragonabile alle serigrafie di Warhol, di fronte alla apparente ineluttabilità di un mondo di produzione, di consumo, come non lo abbiamo mai visto sulla terra, la produzione artistica si è fatta popolare, di consumo di massa anche delle figure che, da questo mondo, parevano lontanissime.

Bio
David Benedetti nato a Roma l’11 agosto 1963, residente a Sutri, di professione ingegnere, fotografo amatore dalla giovane età. Ama perdersi sia in ambito urbano che extraurbano, essere nei luoghi che mai avrebbe incontrato senza la fotocamera in spalla e con questa cercare di averne un rapporto, una relazione della quale rimane forse qualche buona foto. Pur prediligendo la fotografia oggettiva dei nuovi topografi americani non disdegna le atmosfere di altri generi con la certezza che la contaminazione, tra questi, sia la vera sfida attuale della fotografia.

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